Dai bastioni, il mare di Alghero si agita impetuoso, come una furia. La notte lo avvolge, inghiottendolo misteriosamente nel punto dove il cielo e il mare si incontrano: nell’orizzonte. Lo percepisci quando si avvicina e scuro si infrange sulle rocce. Ne senti l’odore. Quello che ti appartiene, che negli anni ti faceva sperare, sospirare, sognare. Che impregnava i capelli, la pelle e i vestiti. Quello che ti porti dentro e fuori. Ovunque tu sia.
Testi di Vincenzo Sassu
domenica 19 aprile 2009
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